In questo nuovo tempo del Covid 19 e del distanziamento sociale ci siamo resi conto del valore che i rapporti interpersonali hanno nella vita di ognuno. Nella mia esperienza ho provato varie volte quello che molti vivono oggi ,ovvero la solitudine e la carenza di rapporti . Fino alle superiori io avevo molti amici che conoscevo da anni ormai. Venivano spesso a casa mia e ho anche avuto un’esperienza sentimentale. I primi problemi sono sorti alle superiori, soprattutto perche non ho avuto modi efficaci per approcciarmi e integrarmi agli altri compagni di classe. Uno dei metodi di condivisione più rapido è la comunicazione verbale, nel mio caso questo metodo non era possibile per i motivi che vi ho detto prima, questo è stato il mio handicap più forte che ho dovuto combattere. Non è stato semplice affrontare il mondo esterno senza avere lo strumento principale di condivisione. Dalle superiori ho avuto molti momenti di isolamento e solitudine,Per esempio i due anni dopo le superiori ero sempre a casa , non avendo amici e nemmeno l’accompagnatore. Io credo che il servizio sociale dovrebbe attivare la figura dell’assistente subito dopo la fine della scuola , ovvero il periodo in cui maggiormente si puo risentire della mancanza di amici che prima erano giornalmente a scuola con te.
tra scuola e il futuro
Per favorire l’integrazione con il mondo bisognerebbe attivare la persona gia in aprile ,facendo in modo che l’educatore della Scuola e l’accompagnatore assegnato dal comune passino un periodo insieme per permetterne una conoscenza piu dettagliata.
L’accompagnatore dovrebbe fare in modo che i rapporti con i compagni di classe fossero continuativi anche alla fine dei cinque anni scolastici.
Nel periodo che va da aprile a giugno sarebbe utile fare un alternanza scuola lavoro con affiancato l’ accompagnatore.
Anche l handicap deve rendersi conto che le persone non hanno tanto tempo da dedicare a se stessi e agli altri al di fuori della giornata lavorativa o di studio . Quindi molte gli handicap si trovano isolati per cause oggettive e sopra la volonta individuale.
Secondo il modello che abbiamo appena illustrato però anche gli handicap si dovrebbero trovare giornate piene di impegni lavorativi o di studio.